Dialoghi fra Psicologia Analitica e Arte
“Che cos’è l’Arte?”. Negli ultimi decenni ogni manifestazione creativa è stata più o meno esplicitamente considerata arte, e questo non giova all’arte stessa: se ogni cosa è arte, nulla rischia di esserlo realmente. C.G. Jung, con la sua vita e la sua opera, può costituire una formidabile bussola e un ineludibile punto di riferimento per orientarsi in tal mondo. La sua personalità, per molti versi artistica, ha permesso all’Autore di cogliere alcune difficoltà del mondo dell’arte dall’interno.
Attingendo a piene mani dalla mappatura teorica junghiana, Zucconi ci accompagna alla scoperta di come maestri quali Louis Wain, Vincent Van Gogh, Edvard Munch e Carlo Levi siano riusciti con la loro arte a toccare il cuore delle società in cui vivevano e a restituirci aspetti più generali di umanità non vista. L’incontro con l’arte può essere potenzialmente fecondo anche per la psicologia, se inteso all’interno di una relazione bidirezionale nella quale ognuna di queste discipline può restituire qualcosa all’altra sul suo status.
Zucconi non dimentica il suo essere un clinico, per questo non può fare a meno di soffermarsi a riflettere su come la velocità imperante della nostra società post-moderna rischi anche di contagiare il mondo psicoterapeutico. Un antidoto è dato dal dedicarsi a una qualche attività artistica. E il farlo con cura, impegno, pazienza, lentezza, senza cadere nella sola tentazione estetica, comporta il saper sostare con attenzione davanti a un’immagine e imparare un rispetto diverso per l’immagine stessa. Rispetto che, nel confronto con le immagini interiori del processo di individuazione di ognuno, costituirà una qualità fondante del lavoro psicologico su di sé.
Il Grido di Munch
Dialoghi fra Psicologia Analitica e Arte
Editore: Moretti & Vitali
Data di Pubblicazione: 13 ottobre 2023
Pagine: 160