Disturbi di Personalità

Disturbi della Personalità a FrosinoneDefinire cosa si intenda per personalità è piuttosto difficile anche perché  essa, oltre ad essere legata a fattori familiari, sociali, biologici, esperienze di vita, inevitabilmente, in un certo senso,  è sottoposta ad una continua evoluzione. Chiunque di noi, per esempio, osservando se stesso può notare che a 20 anni e a 40 anni è naturalmente sempre la stessa persona, ma allo stesso tempo, paradossalmente, percepisce per molti versi di non esserlo più.

Fatta questa doverosa premessa, possiamo dire che la letteratura psicologica definisce generalmente la personalità come quel complesso intreccio di caratteristiche e di modi con cui una persona interagisce con gli altri, reagisce agli eventi della vita, formula idee e giudizi sulla realtà esterna e su quanto le accade. Si ritiene che ogni persona sia caratterizzata principalmente da determinati  tratti di personalità, quali autonomia – dipendenza- coraggio – paura – introversione – estroversione- e via dicendo, e che questi tratti si manifestino con quei margini di flessibilità necessari per adattarsi alle varie situazioni esistenziali, relazionali e sociali, richiesti dalle diverse circostanze.

La persona con un disturbo di personalità presenta invece alcuni tratti in modo particolarmente accentuato e rigido, anche laddove le situazioni o le circostanze suggerirebbero una atteggiamento diverso. Seguendo questa prospettiva, possiamo immaginare i disturbi di personalità come legati a delle ferite psichiche che si pietrificano, e sulle quali si edifica poi la struttura stessa della personalità.

Nelle varie edizioni del Dsm i disturbi di personalità vengono generalmente suddivisi in tre clusters, A – B – C.

Nel Cluster A, che tende a raggruppare comportamenti  ritenuti “strani” o “bizzarri”, rientrano il disturbo paranoide, il disturbo schizoide e quello schizotipico di personalità.

Nel Cluster B, composto da disturbi di personalità accumunati dalla presenza di comportamenti fortemente “drammatici” e “ stabilmente instabili”, rientrano il disturbo di personalità antisociale, borderline, istrionico e narcisistico.

Nel Cluster C, che inserisce nella stessa categoria condotte ansiose e timorose, rientrano il disturbo evitante, dipendente, e ossessivo compulsivo di personalità.

L’edizione più recente del Dsm, la quinta, propone anche un modello alternativo di classificazione dei disturbi di personalità che tiene maggiormente in conto, considerato che spesso si presentano insieme nella stessa persona aspetti di disturbi diversi, il livello di funzionamento della personalità, ovvero la capacità dell’individuo di non “disintegrarsi” e la capacità interpersonale di provare empatia e intimità verso gli altri, e cinque domini, affettivita negativa – distacco- antagonismo –disinibizione – psicoticismo, che aiutano a cogliere meglio il vissuto interno di una determinata personalità.

Usare ed integrare entrambe le prospettive, quella più descrittiva e quella più basata sul funzionamento interno di una persona, può costituire un buon viatico per avvicinarsi all’eterogeneo e sfaccettato mondo dei disturbi di personalità.

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