Coltivare la Lentezza: la sua Importanza Psicologica Davanti al Vuoto
Ogni epoca storica conosce difficoltà psicologiche specifiche. Il periodo in cui è nata la psicoanalisi per esempio – ovvero tra fine Ottocento inizio Novecento – è stato caratterizzato da psicopatologie legate alla rimozione e alla dissociazione degli aspetti più istintuali dell’uomo, mentre attualmente il disagio collettivo più diffuso pare essere legato ad una certa inquietudine e irrequietezza di fondo: è come se le persone, chi più chi meno, non potessero stare ferme, come se dovessero, ma sarebbe forse meglio dire dovessimo, fare sempre qualcosa, quasi come se si dovesse sempre testimoniare agli altri e a sé stessi che si sta vivendo, poiché – questa l’idea generale – tutto sommato è solo facendo tanto e velocemente che si vive.
(altro…)L’Importanza di un Certo Tipo di Sguardo per la Persona Anziana
Negli ultimi anni la richiesta di psicoterapia proveniente da persone anziane é aumentata in misura considerevole. Per quanto manchino ancora numeri ufficiali a certificare questa tendenza, per gli addetti ai lavori si tratta di un fenomeno lampante. In parte essa pare dovuta al più generale invecchiamento demografico della popolazione, per cui essendo maggiore il numero delle persone anziane é anche maggiore la richiesta di aiuto avanzata da questa fascia di persone; in parte sembra connessa alla maggiore attenzione che la società nel suo complesso pone sul concetto di salute psicologica che non può non lambire anche le persone con più anni alle spalle.
(altro…)Resilienza e Adattamento
L’Accademia della Crusca ha rilevato che Google Italia restituisce circa 430.000 risultati se si digita sul motore di ricerca la parola resilienza. Un numero stratosferico, che testimonia l’enorme diffusione odierna di questo termine. Etimologicamente deriva dal verbo latino resilere, composto dal suffisso re e da silere: letteralmente il rimbalzare, il ritornare di colpo, il tornare indietro di fretta, di un oggetto; in senso figurativo il ritirarsi, il togliersi, da una situazione pericolosa.
(altro…)Cocaina, Dolore Esistenziale, Psicoterapia
Aristotele sosteneva che i numeri non ci dicono cosa sia la realtà, ma ci permettono di interpretarla. Per la maggior parte dei fenomeni che si studiano e si osservano pare essere esattamente così, la cocaina invece – da questo punto di vista – costituisce un’eccezione. Stando ai numeri ufficiali, il consumo di questa sostanza sarebbe estremamente basso – in Italia un abitante su mille secondo il Dipartimento delle Politiche Antidroga – e al limite dell’irrilevante; tuttavia, purtroppo, questo dato stride con le continue richieste di psicoterapia per uso di cocaina che giungono ai professionisti del settore psy. Se fosse realmente lo 0,1% della popolazione ad usare cocaina, non dovrebbero infatti sostanzialmente esserci richieste di aiuto in tale ambito, di fatto non è così: la richiesta è continua e in crescita.
(altro…)La Prospettiva “Late Bloomer”
La cultura anglosassone riserva il termine late bloomer, che non conosce un corrispondente specifico nella nostra lingua, a quelle persone che raggiungono una certa condizione professionale e di successo in età abbastanza matura. Persone quindi, come suggerisce una traduzione piuttosto letterale dell’espressione, che sbocciano tardi, non così diversamente da quelle piante autunnali, come per esempio le camelie o le zinnie, che fioriscono bene dopo la stagione primaverile-estiva.
(altro…)Competizione Esasperata e Giovani Adulti
“Ho 27 anni e sono già fuori dal mercato del lavoro, le aziende prendono solo chi ha massimo 25 anni e si è laureato con la lode”, dice un paziente neo ingegnere. La stessa frase, quasi identica nelle parole, non è una sua esclusiva: la si sente pronunciare dai suoi coetanei laureati in giurisprudenza, in economia, o in altre discipline tecniche, con motivazioni analoghe a quelle dell’ingegnere appena citato. Ancora più pessimismo si respira nelle parole del neo psicologo, del neo sociologo, o del laureato in lettere, o in lingue, o in un ramo artistico: “Siamo tantissimi e non cercheranno di certo me…”; “Il mercato è saturo…”; “La nostra figura non è apprezzata dalla società…”; e via dicendo dicono i vari giovani delle varie facoltà umanistiche, quasi come se l’uomo al giorno d’oggi non fosse più importante.
(altro…)Anoressia e Riserva Mentale
Il comportamento anoressico è così inquietante, così perturbante, da lasciare in genere assolutamente sgomenti. Esso appare un qualcosa di altro, di alieno, di estraneo: decidere volontariamente di non mangiare, espellere quel poco che si è inghiottito, consumarsi talvolta fino a morirne, appare per molti versi incomprensibile sia alla persona direttamente interessata, sia a chi le è vicino. Tale incomprensibilità dell’anoressia ha contribuito a far sì che vari studiosi e analisti, trovatisi a contatto con tale difficile e delicata condizione psichica, formulassero ipotesi psicologiche di volta in volta nuove e originali per provare a comprendere quanto da loro stessi osservato.
(altro…)Rimosso, Silenzio, Umanità
Dal Dicembre 2022 la Commissione Europea ha dato il via libera alla possibilità di utilizzare dati mobili con tecnologia 5G sui voli aerei. Ovvero, tablet, smartphone, ect…, potranno essere usati dai viaggiatori. Per alcuni versi cade uno dei pochi luoghi, l’aereo, caratterizzato da un certo silenzio. Volare infatti non sarà più, con il tempo, così diverso dal viaggiare in treno, mezzo sul quale è quasi impossibile non ascoltare continue suonerie che squillano e assistere involontariamente a telefonate a cui non si è chiesto di partecipare. Naturalmente, va da sé che il problema non sia né l’aereo, né il treno, o qualsiasi altro mezzo di trasporto quali tram – bus - metro, bensì il rumore di fondo che accompagna le nostre vite.
(altro…)La Speranza in Psicoterapia
La speranza in psicologia e psicoterapia, per quanto ogni percorso terapeutico sia più o meno tacitamente accompagnato da essa, non è stata, come testimonia la scarna letteratura in materia, molto esaminata ed indagata. Una spiegazione storica può aiutarci a trovare un possibile perché di questa poca attenzione su un tema invece così vitale: in genere la speranza è stata considerata di pertinenza religiosa.
(altro…)Linguaggio e Psicoterapia
Il linguaggio è probabilmente la caratteristica specie-specifica per eccellenza dell’uomo. Certamente anche gli altri animali comunicano attraverso suoni, versi, odori, rituali, segnali, nessuno di essi tuttavia dispone di un linguaggio paragonabile a quello umano. Un bambino di 5 anni, in media, padroneggia piuttosto bene la sua lingua madre ed è perfettamente in grado di dialogare con gli altri.
(altro…)Richiesta di Psicoterapia e Covid
La lunga situazione legata alla pandemia Covid che stiamo ormai vivendo da quasi due anni ha portato, come numerose ricerche in materia testimoniano, ad una via via crescente domanda di aiuto psicologico. Per esempio, una recente indagine condotta su oltre 1700 psicoterapeuti/e ha rilevato come per i 2/3 del campione si fosse in presenza di un aumento così marcato della quantità di lavoro psicoterapico da far sì che questi stessi professionisti non avessero più la disponibilità di spazio per accogliere eventuali nuove richieste di aiuto. E altri studi hanno confermato trend simili.
(altro…)Empatia e Psicoterapia
La parola empatia deriva dal greco en-phatos, ovvero “sentire dentro”. Il termine veniva usato, soprattutto da Platone e Aristotele, per descrivere il processo di immedesimazione che l’esperienza artistica, in particolar modo quella teatrale, suscitava nello spettatore. Questi grandi filosofi notarono come durante la rappresentazione delle tragedie pubblico ed eroe tragico soffrivano insieme diventando un tutt’uno.
(altro…)Ansia Sociale e Evitamento
L’Ansia Sociale, chiamata anche Fobia Sociale, si caratterizza per un’intensa e invalidante paura di affrontare diverse situazioni sociali nelle quali si è esposti ad un possibile giudizio altrui di cui si ha un fortissimo timore. Il potenziale giudizio è esperito in maniera così angosciante, sentito come umiliante, perché la persona afflitta da ansia sociale teme sempre che le proprie prestazioni non siano in grado di soddisfare le aspettative altrui e che possano quindi suscitare derisione e scherno nei suoi confronti.
(altro…)La Speranza nella Stanza di Analisi
Parlare di speranza in analisi equivale grosso modo a parlare di un qualcosa che aleggia continuamente nell’atmosfera che pervade la stanza analitica. Non è casuale, a controprova di ciò, di come nel momento in cui muore la speranza si assista spesso ad una repentina sospensione del percorso terapeutico. Talvolta, per esempio, un lutto improvviso e significativo nella vita del paziente finisce con il non far più intravedere il senso e il valore del percorse analitico, determinandone così la brusca interruzione, proprio perché capace di mortificare ogni residua speranza di avere un’esistenza migliore. Sospensioni così improvvise dei percorsi terapeutici dimostrano come la speranza possa essere genericamente considerata un’attesa fiduciosa, non diversamente da come già ipotizzato da un grandissimo del pensiero greco, quale Aristotele, e dal pensiero cristiano.
(altro…)La Psicoterapia Online: Strumento Utile e Possibile Impiego
I mutamenti tecnologici via via più marcati degli ultimi decenni hanno consentito un progressivo annullamento delle distanze spaziali e temporali tra le persone e, almeno per le generazioni native digitali, una distinzione sempre più sfumata tra quella che in precedenza veniva definita realtà virtuale e la più tradizionale realtà esterna.
(altro…)Depressione o Tristezza?
Nel corso degli ultimi anni numerosi studi volti ad analizzare l’effettiva utilità dell’uso di farmaci anti depressivi nel trattamento della depressione, hanno riscontrato come questa variegata classe di psicofarmaci abbia frequentemente la stessa efficacia di semplici farmaci placebo. Tralasciando dettagli tecnici da addetti ai lavori, consultabili comunque sull’ “Annals of Family Medicine” del Gennaio 2015, è interessante cercare di capire come interpretare questi dati. (altro…)
La Depressione
A chiunque nella vita capita di sentirsi triste, giù di corda, svogliato, in giornata no o pieno di sensi di colpa. Ciò può accadere in seguito ad un evento particolare come la morte di una persona cara, la perdita di un lavoro, per la fine di un amore o di un’amicizia intensa, una catastrofe naturale. Queste sono reazioni fisiologiche ad eventi che suscitano tristezza, dispiacere, scoramento, e testimoniano più che altro la nostra sensibilità e la ricchezza della nostra affettività. (altro…)
La Depressione Post Partum: Come Riconoscerla, Come Intervenire
La depressione post partum è una delle condizioni psicologiche decisamente più sconcertanti che la psiche umana può manifestare, essendo una forma di depressione che si presenta in seguito ad un evento lieto come una nascita. La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) ha calcolato che il fenomeno nel 2010 ha colpito circa 90000 donne. (altro…)
La Psicoterapia del Lutto Complicato
La morte è l’unico aspetto della vita che rende uguali tutti gli uomini, a cui nessuno può fuggire. Spesso è proprio questa condizione di mortali a spingerci verso l’evoluzione, la crescita, verso il vivere una vita completa e dotata di senso. A tal proposito basti pensare ad un bel film come L’Uomo Bicentenario (protagonista Robin Williams) dove viene trattato il tema della condanna all’immortalità: quest’ultima costringe un uomo-robot a non cambiare mai, a non invecchiare insieme alle persone che ama. (altro…)
Gli Attacchi di Panico
Chi soffre di attacchi di panico si trova con una certa frequenza colpito, forse sarebbe più opportuno dire travolto, da un improvviso terrore, associato ad un imminente senso di morte che si esprime, oltre che con la paura di impazzire, con un insieme di manifestazioni somatiche, quali la tachicardia, la mancanza d’aria, la sudorazione, i disturbi addominali. (altro…)
L’Ansia tra Normalità e Patologia: quando Rivolgersi ad uno Psicoterapeuta
L'ansia è un'emozione naturale ed universalmente diffusa. L'uomo la conosce da sempre, e ne ha sempre fatto esperienza. Mi si lasci fare un esempio: basti pensare per un attimo all'uomo primitivo che viveva nelle caverne. Come poteva egli valutare i numerosi pericoli, quali animali feroci, condizioni atmosferiche, presenti nel suo ambiente? Di fatto non disponeva di strumento alcuno. (altro…)
Ansia Generalizzata
Il disturbo d’ansia generalizzato è guardato, da ricercatori ed esperti in diagnosi, come se fosse una sorta di parente povero di altre forme di ansia, perché non accompagnato da un quadro ben delineato di sintomi che ne permettono di cogliere facilmente l’unicità. Nel DSM IV viene infatti definito più in base ad elementi di diagnosi differenziale, rispetto ad un attacco di panico o ad una fobia specifica, e a criteri temporali ,che non in base a qualche sua intrinseca peculiarità. (altro…)
Il Burnout nelle Professioni Socio-Sanitarie
Nella sua etimologia inglese l’espressione burnout, traducibile approssimativamente in italiano con “bruciare fuori”, contiene il richiamo ad uno spegnimento di una candela. Tale immagine così evocativa contenuta in questa espressione, ha fatto sì che questa parola venisse originariamente utilizzata in ambito sportivo per descrivere lo svuotamento agonistico di un atleta professionista, ormai incapace di ripetersi su certi livelli da egli stesso raggiunti in precedenza. (altro…)
Anoressia
Il termine anoressia si riferisce ad un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dalla riduzione volontaria dell’assunzione di cibo, legata ad una persistente distorsione della propria immagine corporea, che conduce la persona anoressica ad una perdita di peso molto significativa. (altro…)
Trauma e Comprensione
Il termine trauma deriva dal greco antico traumatismos, che indicava l’azione del ferire, e dal sostantivo trayma che era solito significare ferita, danno o, in senso più lato, disastro. La radice è connessa a ti-tràò e rimanda al verbo “forare”. (altro…)
L’Abuso Sessuale nella Donna: il Rischio di Pagare Due Volte
L’abuso sessuale su un bambino/a consiste, ricorrendo ad una esaustiva definizione di Montecchi (1994), nel “coinvolgimento di soggetti immaturi e dipendenti in attività sessuali, soggetti a cui manca la consapevolezza delle proprie azioni nonché la possibilità di scegliere”. Questa definizione permette di cogliere come l’abuso sessuale non coincida necessariamente con la penetrazione. (altro…)
L’Evoluzione Storica del Disturbo Borderline di Personalità
Il termine borderline è una locuzione metaforica che riesce ad evocare immagini spaziali ma anche e soprattutto immagini quali la frontiera, il limite. I limiti, come è noto, sono sempre abbastanza variabili. La parola borderline contiene di per sé una certa dose di ambiguità. Il termine apparve per la prima volta in uno scritto scientifico di Huges del 1884 “Borderline psychiatratrics records. Prodromal symptoms of neurologist”. L’autore sosteneva che c’erano molte persone che trascorrevano gran parte della loro vita in una situazione molto prossima alla follia. Il problema del limite era già nell’aria. (altro…)
Il Confine tra Narcisismo Sano e Narcisismo Patologico
Una certa quantità di amor proprio è non solo normale, ma per certi versi anche auspicabile. Capire quando questo amor proprio si trasforma in narcisismo patologico non è assolutamente facile. Per diverse ragioni. In primo luogo alcuni comportamenti, osservati in certe persone, possono avvicinarsi decisamente a forme di narcisismo patologico, mentre in altre persone lo stesso comportamento pare molo più prossimo ad un sano narcisismo. (altro…)
I Disturbi Psicosomatici
La Psicosomatica indaga i legami che intercorrono tra psiche e soma, cioè tra i fattori psicologici e quelli organici nell’origine e/o nel mantenimento di stati di alterazione dell’organismo o di malattie vere e proprie. In ambito psicosomatico, sostanzialmente, l’individuo viene visto nella sua indivisibile globalità corporea e psichica. Tale concezione della persona è meno innovativa di quanto a prima vista possa sembrare. (altro…)
Quando Lavorare è una Dipendenza
La sindrome da Dipendenza dal Lavoro o sindrome da workaholism si caratterizza per la tendenza di un individuo a lavorare fino al punto tale da far insorgere in se stesso una dipendenza nei riguardi del lavoro. Il termine workaholism, a cui è ricorso per la prima volta Wayne Edward Oates nel 1971, nel suo celebre “Confessions of workaholics: the facts about work addiction”, fa un esplicito riferimento all’alcolismo proprio per via delle somiglianze che tale condotta ha con quella dell'alcoldipendenza. (altro…)
Dipendenza e Internet
Dalla meta degli anni 90 del secolo scorso si è iniziato a parlare diffusamente e ovunque di come le nuove tecnologie, in particolare l’uso prolungato della rete, influenzino la forma mentis, le relazioni, la cultura, le abitudini, i comportamenti, gli atteggiamenti delle persone. Antropologi, sociologi, economisti, politologi, e naturalmente anche psicologi, hanno cercato di fornire un contributo rispetto ad un argomento così ampio e sfaccettato, ognuno seguendo la propria prospettiva di osservazione. Tutto ciò per premettere che questa tematica può essere analizzata da varie angolazioni, e che, in questo breve articolo, senza avere nessuna pretesa di esaustività, verrà trattata solo da un punto di vista psicologico.
(altro…)Le Dipendenze Sottili
“Non esiste un bambino senza la madre”, diceva Donald Winnicott. Questa affermazione di questo acuto studioso dell’infanzia fa subito capire come la dipendenza sia una dimensione esistenziale intrinseca all’essere umano. Come ha infatti ampiamente documentato la teoria dell’attaccamento di Bowlby, il bambino, e in maniera diversa l’adulto poi, ha la necessità di sviluppare e mantenere solidi legami affettivi per tutelare la propria salute mentale e per godere della possibilità psichica di scoprire se stesso e il proprio potenziale. Paradossalmente, quindi, buone dipendenze aiutano a crescere e fanno muovere verso un’indipendenza autentica che non poggia sulla negazione dell’altro, bensì su un rapporto paritario con esso in cui se ne riconosce la specificità e il valore. (altro…)
La Paura di Guidare
In ambito clinico è di uso comune ricorrere al termine “Amaxofobia”, derivante dal greco “amaxos” traducibile con carro, per designare la fobia di guidare un’automobile. Tale comportamento fobico si manifesta, o con la totale rinuncia alla guida, o con il riuscire a guidare, sia pure con una certa difficoltà, solo in presenza di specifiche condizioni esterne. (altro…)
Setting e Psicoterapia del Profondo
In ambito psicoterapeutico si usa spesso il termine “setting” per indicare quel complesso di fattori spaziali e temporali che vanno a definire le “regole del gioco” entro le quali avverrà l’incontro terapeutico. Durante le prime sedute di un percorso psicoterapeutico, il terapeuta e il paziente tenderanno difatti a strutturare il setting dei loro incontri: ovvero viene stabilito l’orario settimanale nel quale vedersi, la frequenza delle sedute, l’onorario, e l’impegno reciproco a rispettare un insieme di regole, quali per esempio quella di evitare di vedersi al di fuori dello spazio terapeutico o quella legata al mantenere la relazione sempre entro il confine professionale, che se non rispettate potrebbero andare ad inficiare il senso stesso della relazione terapeutica. Non a caso il termine setting deriva dal verbo inglese “to set” che significa delimitare, racchiudere, disporre. In un certo senso costituisce quindi la cornice dell’incontro terapeutico, anche se ritenerlo soltanto tale sarebbe assolutamente riduttivo.
Il Mobbing
Il termine mobbing, utilizzato per la prima volta dal famoso etologo Konrad Lorenz per raccontare il comportamento di alcuni animali volto ad escludere dal gruppo un membro della stessa specie, è attualmente usato per descrivere un insieme di comportamenti e atteggiamenti vessatori messi in atto, da datori di lavori e/o colleghi, verso un lavoratore appartenente alla stessa realtà aziendale.